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ב"ה

ChabadRoma Blog

Gli ultimi aggiornamenti sulle attività di Chabad Lubavitch a Roma.

Un Pensiero da Israele

Tra un'ora è Shabbàt. Tutto è pronto: tavolo, candele, vestiti, torta...

Il cuore è stretto, l'ansia è molta. La nostra emunà, la nostra fede, è
messa alla prova in ogni momento. Ogni volta che veniamo a sapere di una
sirena o di un razzo, il nostro cuore si stringe. Tehillìm.

Noi a Lod siamo "fuori tiro" fino a prova contraria. Forse non li
interessiamo più di tanto.

Non fa molta differenza, i sentimenti sono gli stessi.

Sono le mie zie a essere sotto tiro, i miei cugini di Ashdod, Dimona,
Netivot, Beer Sheva. Alcuni sono anziani enon fanno neppure in tempo a
correre ai ripari.

Bibi? Obama?

Nessuno può risolvere la situazione e non è su di loro che contiamo.
Abbiamo emunà nel D-o Unico, l'unico che può tirarci fuori da questa
situazione.

Abbiamo emunà che al momento in cui Egli lo desidera, Hamas sarà aria.

Mashiach, ti aspettiamo.

Avigail Haddad Dadon

 

Quando il Vigile viene al Gan...

Uno dei programmi d'avanguardia dei progetti educativi offerti dal Gan Chaya, è un progetto di filo conduttore riguardo la pubblica sicurezza. Gli alunni stanno imparando tutto ciò che c'è da sapere riguardo la polizia, i pompieri ed i vigili. 

Nell'ambito di una giornata riassuntiva, il Gan ha ospitato un vigile ebreo, il Signor Di Porto, che è molto gentilmente venuto a trovare i bimbi, portando le sue attrezzature con se e pazientemente mostrando loro l'uso del fischietto, la paletta, le luci e i vestiti riflettenti che vanno usati nel suo mestiere.  Mentre i bimbi hanno continuato il programma speciale di quella giornata con storie e giochi interattivi a tema, Rav Yitzchak Hazan ha colto l'opportunità di aiutare l'ospite ad indossare i tefillìn.

 Vigile 2.jpg

Ogni Azione Conta!

Qualche mese fa abbiamo parlato del progetto di Merkos Shlichus, un progetto Chabad che invia studenti di Yeshivà in cerca di ebrei in città e paesini remoti, dove non esistono comunità organizzate durante il periodo delle vacanze. Nell’anno appena trascorso 928 giovani aspiranti rabbini hanno visitato ben 1450 luoghi a Pesach e durante l'estate! Per leggere il resoconto delle attività in Italia di quest’anno clicca qui e qui.

Domenica sera, 11 Novembre 2012, si è svolta la serata di gala della conferenza internazionale di emissari Chabad a New York. Rav Ari Shishler, direttore di Chabad a Strathavon, Johannesburg in Sud Africa, raccontò una storia incredibile di Divina Provvidenza accaduta nell’ambito del programma Merkos Shlichus.

Un anno, Rav Shishler e la sua famiglia andarono a Plettenberg Bay per gestire una sinagoga durante il periodo estivo. Dopo la preghiera del mattino, un uomo anziano chiese al Rav se gli poteva parlare. Il signore, di nome Sam, gli raccontò la seguente storia: Otto anni fa, due giovani rabbini mi vennero a trovare nella città remota di Plettenberg Bay. Ci sono pochi ebrei a Plettenberg, alcuni traditional e altri agnostici o non afflilati all’ebraismo.

Otto anni fa, due giovani rabbini mi vennero a trovare qui a Plettenberg Bay, vidi dietro di loro un grande Mitzvah Tank, li invitai ad entrare e parlammo per un paio di ore. Mi chiesero di indossare i tefillìn, diverse volte, ma io rifiutai.

Due settimane dopo, prima di Rosh Hashanà ricordai l’episodio, pur non essendo un ebreo osservante mi sentii male di aver rifiutato, dopotutto, quando ero piccolo usavo indossare i tefillìn. Non capii perché avevo rifiutato la richiesta di quei ragazzi così gentili, decisi quindi di fare un buon proposito per il nuovo anno e di indossare i Tefillìn ogni giorno. Andai a cercare i miei vecchi tefillìn che avevo ricevuto per il mio bar mitzvà ed iniziai ad indossarli ogni mattina. Passò un anno, durante la mia consueta riflessione prima di Rosh Hashanà mi resi conto di sentirmi ancora in colpa, pensai tra me e me che se già indosso i tefillin ogni giorno potrei almeno dire anche una preghiera, e così iniziai a recitare lo Shemà ogni mattina.

Un anno dopo, feci un resoconto delle mie azioni dell’anno trascorso e decisi che era giunta l’ora di agigungere più preghiere e così diventò parte della mia routine, ogni anno aggiungevo una mitzvà.

Il prossimo Rosh Hashanà pensai: indosso i tefillìn ogni giorno, prego ogni giorno, forse è giunta l’ora di studiare un po’ di Torà! Andai quindi nell’armadio di cianfrusaglie dove trovai un Pentateuco, iniziai a studiare la parashà della settimana, ogni settimana per la durata dell’anno.

Il prossimo Rosh Hashanà pensai che era giunto il momento di studiare qualcosa di più profondo, andai a fare delle richerche sull’internet dove trovai un sito incredibile che si chiama chabad.org. Iniziai a scaricare e studiare materiale sulla parashà regolarmente e al prossimo Rosh Hashanà ebbi un’illuminazione che mi fece sentire ancora più in colpa.  Eccomi qua che indosso i tefillìn, prego, studio Torà e ci sono molti Ebrei qui nella mia città non vicini all’ebraismo che io non ho incluso nel mio processo di riavvicinamento!

Quell’anno decisi di iniziare una lezione di Torà a casa mia, per tutti gli ebrei di Plettenberg Bay che non sono parte della comunità. Recentemente abbiamo concluso il terzo ciclo di studio della parashà della settimana con i commenti tratti da chabad.org!

La cosa che mi dispiace di più è che quei studenti hanno lasciato la mia porta pensando di aver fallito, se solo ci fosse un modo per fargli sapere il successo che hanno avuto. Visto che tu sei un Chabadnik, forse puoi trovare un modo di trasmettere il messaggio a quei ragazzi, che l’uomo anziano e scontroso non era un fallimento ma un successo incredibile.” 

Dice Rav Shishler: “a quel punto i miei nervi stavano per scoppiare, e gli dissi, Sam, mi ricordo benissimo quanto eri testardo quando io e il mio amico venimmo da te nel 1992, cercando di convincerti di mettere i tefillìn….”

Il discorso di Rav Shishler in forma integrale può essere visionato qui.

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