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ChabadRoma Blog

Gli ultimi aggiornamenti sulle attività di Chabad Lubavitch a Roma.

36 Anni di Luce

Lo scorso Sabato sera più di duecentoquaranta persone si sono riunite nei saloni del Hotel Westin Excelsior per l'annuale serata di gala di beneficenza per il movimento Chabad Lubavitch a Roma. 36 è due volte  18, chai,  che significa vita, vitalità.  Il Rebbe di Lubavitch, Rabbi Menachem Mendel Schneerson  ha mandato emissari in tutto il mondo, in oltre 130  paesi su 5 continenti, per infondere vitalità nel servire D-o, per avvicinare i correligionari con amore incondizionato ad esplorare le proprie origini e per dedicarsi alle opere di beneficenza ed all’aiuto dei deboli e degli indifesi. 

Visto che si è festeggiato Tu BiShevat, il Capodanno degli alberi in quello stesso giorno, nel corso della serata abbiamo esplorato il significato di questo giorno a voce, con una presentazione multimediale e con il libretto commemorativo dove abbiamo incorporato l’idea dell’albero e del concetto di chai nellagrafica.

L’albero di Tu Bishvat e il doppio chai sono simboli del lavoro duro e soddisfacente che abbiamo svolto in questi anni; i rami e le radici sono un segno dei semi che abbiamo piantato e dei frutti che stiamo producendo, dell’amicizia, dello studio, delle gioie come pure dei momenti di sfida, tutti momenti che ci legano indissolubilmente insieme.

Al cocktail d'apertura gli ospiti hanno partecipato a un vernissage della mostra "Lettere-Otiot" di Federica Caviglia, tutti i presenti erano affascinati dalle opere dell'artista.

Il noto conduttore Fabrizio Frizzi ha abilmente presentato la serata. Tra gli ospiti illustri, l’ambasciatore di Israele in Italia, Naor Gilon, nelle sue parole di augurio, l'ambasciatore ha menzionato come le ambasciate Israeliane nel mondo siano circa un centinaio mentre i centri Chabad contano migliaia... Presente anche l’ambasciatore di Costa Rica, Jaime Feinzaig, Renata Polverini, Dott. Federico Rocca, Consigliere Comunale, Dott.ssa Johanna Arbib, Presidente Mondiale del Keren HaYesod, Sig. Silvio Bartolotti della Micoperi e altri.

Mishel Cohen, giovane star israeliana, ha incantato gli ospiti con la sua voce spettacolare.  Mishel, 14 anni  di Dimona ha iniziato la sua carriera cantando le preghiere nella sua sinagoga locale. Per due anni poi è stato lo star del famoso coro dei bambini “Pirchei Yerushalaim”.  Nel 2012 ha vinto il primo premio nel  programma televisivo  “La scuola di musica” , il numero da lui eseguito ha guadagnato i rating più alti nella storia della televisione israeliana. 

Rav Shalom Hazan ha parlato eloquentemente e Rav Yitzchak Hazan ha lanciato l'appello con le sue parole accorate e sentite. 

Rav Yitzchak e Sarah Hazan hanno presentato delle targhe di riconoscimento ad alcuni grandi sostenitori e amici del movimento, alla sig.ra Ester Fadlun e Famiglia, al Sig. Pacifico e Rebecca Funaro e al Sig. Mino Kahlun.

Nel corso della serata sono stati presentati due filmati, il primo di Binyamin Netanyahu,  Primo Ministro di Israele, in occasione del 200esimo anniversario della scomparsa di Rabbi Shneur Zalman di Liadi, fondatore del Movimento Chabad Lubavitch e il secondo un filmato di Guy Lumer che mostra i frutti “umani”  prodotti da Chabad a Roma nei Gan Chaya e Gan Rivka.

Una novità molto apprezzata dagli ospiti è stata la presenza di Benjamin Fargion, un prestigiatore che andava di tavolo in tavolo per intrattenere i presenti con i suoi trucchi affascinanti. 

Un grande chazak a tutti gli ospiti e a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita della serata.

Per il catering: Mayer Bendaud, per i dolci: Antico Forno del Ghetto, Boccione, Pane al Pane. Per l’allestimento: Myriam Tedesco Genazzani. 

Per l’organizzazione: Edith Arbib Anav, Milly Barda Arbib, Miriam Barda Carucci-Viterbi, Deborah Guetta Di Porto, Myriam Tedesco Genazzani, Marinella Veneziani-Heimler, Tiziana Levi. Per il progetto grafico: Roberta Di Porto.

Roberta di Capua, Alon Guetta, Batya Hazan, David Limentani, Carola Mieli, Daniel Mimun, Izik Mimun, Yael Moscato, Rebecca Samarelli, Sara Sasson, Daniel Tesciuba e Graziella Zarfati.

 

Il cuore siete voi...

Il cuore delle attività del movimento Chabad Lubavitch a Roma ruota attorno agli amici che ne vengono toccati, chi in un modo, chi in un altro. Pubblicato in onore della serata di gala della Fondazione Schneerson Chabad Lubavitch a Roma.

 

 

Era una serata d’inverno del 1985 quando un amico mi invitò ad andare ad una lezione di un Rabbino arrivato a Roma da poco tempo e, all’apparenza, un po’ particolare.

A Via Garfagnana incontrai per la prima volta Rav Hazan, impegnato nel mettere ciascuno a proprio agio. La mia prima impressione fu di avere davanti un personaggio che comunque incuteva un certo timore reverenziale (l’abito lungo e nero, la barba folta, ecc…) ma, al tempo stesso, ero incuriosito ed affascinato da una tipologia di rabbino così diversa da quelli che eravamo (siamo) abituati a vedere.

Le lezioni di Rav Hazan vedevano una folta partecipazione di ragazzi, per la maggior parte tripolini, ma noi romani (pochissimi) eravamo ben lieti di partecipare per ascoltare un nuovo modo di spiegare la Torà.

Per la prima volta avevamo la possibilità di ascoltare, fare domande, partecipare attivamente alle lezioni, addirittura decidere noi l’argomento della serata e chiedere al Rav qualsiasi dubbio avessimo per la testa, ottenendo sempre risposte chiare ed esaustive.

Da quel gruppo meraviglioso sono nate, nel tempo, amicizie vere e grandi amori, gruppi di studio e comitive, ma non solo.

Si è creato un modo innovativo di avvicinare le persone ai precetti della Torah ed i frutti sono visibili a tutti in quanto, quei ragazzi dell’85, oggi sono genitori che trasmettono i valori ebraici ai loro figli e, in molti casi sono diventati “shomrei mitzvòt”, osservanti dei precetti.

Rav Hazan e la sua impagabile moglie Sarah, hanno dato a molti di noi la possibilità di partecipare alle gioie della loro vita; ricordo ancora il Bar Mitzvà del figlio Shalom, oggi Rav molto seguito a Monteverde, come il matrimonio dei figli Chani e Shmulik, anche loro attivi nel proseguire la “mission” Lubavitch.

Rav Hazan si è distinto per altre iniziative mai praticate in precedenza nella Comunità ebraica romana, se non all’interno di ambienti comunitari. L’accensione della Chanukià in Piazza Barberini, è diventato un appuntamento fisso della città di Roma, con la partecipazione sempre maggiore di persone in tutti giorni della festività.

L’organizzazione di eventi di beneficenza, le missioni in Israele per aiutare famiglie bisognose, i campeggi del Gan Israel e del Pardes Channa organizzati da Chabad a Milano, le grandi giornate a Fregene di Lag Ba-Omer, sono solamente alcune delle occasioni in cui il Movimento Lubavitch è attivo.

A Roma esistono diverse possibilità di usufruire dei servizi messi a disposizione dal Movimento; dalle lezioni di Rav Hazan al Pitigliani ed al Tempio Tripolino di Via Balbo, agli incontri di Rav Shalom ( e della splendida moglie Chani) a Monteverde ed al Bet Shalom, alle iniziative di Rav Ronnie e Sterna Canarutto nella zona di Viale Libia e quelle di Rav Menachem e Rivkie Lazar con i giovani e i studenti.

Il tutto sempre con la massima efficienza e, soprattutto, cordialità.

Rav Hazan ha partecipato al mio matrimonio ed al Bar Mitzvà del mio figlio maggiore, ha sempre avuto una parola di conforto nei momenti difficili, e la battuta pronta nei momenti più spensierati. Oltre che un Rav, lo ritengo un vero amico, cosi come mi ritengo amico di suo figlio, Rav Shalom, oggi diventato il ”mio” Rav.

Credo che l’opera dei Lubavitch a Roma sia stata importante nel tracciare una strada mai percorsa in precedenza; ho sempre pensato che parte del merito del recente riavvicinamento verso una più rigorosa osservanza religiosa, vada ascritto proprio a Rav Hazan ed al suo Movimento. Il segreto è stato di avvicinare famiglie poco rispettose ed osservanti e portarle a fare “qualcosa”. Quel qualcosa che poi, nel corso del tempo, ha germogliato in ognuno di noi e ci ha portato ad essere ciò che siamo oggi.

Grazie Rav Hazan, grazie Lubavitch.

Raffaele Pace

 

 

 

Lo Studio Tascabile!

Chabad Lubavitch di Roma è lieto di annunciare il lancio di una nuova pubblicazione mensile: Pocket Torah.

Ideato, progettato e organizzato da Fabio Leotardi di Azione Torà, la veste grafica è stata curata attentamente da Zelda Leotardi di ZelDesign. il tascabile include i seguenti testi tradotti in Italiano: riassunti delle parashòt, il Sefer Hamitzvòt, il libro di mitzvòt di Maimonide, il Tanya, il libro di filosofia Chabad, e leggi ebraiche dal Shulchàn Arùch, il Codice delle Leggi. 

Con Pocket Torah lo studio giornaliero della Torà diventa facile, in ogni momento libero e dovunque ci si trovi, basta tirar fuori Pocket Torah e studiare un po’.

Un ringraziamento speciale agli sponsor che hanno permesso la realizzazione della pubblicazione: Gabriel Rabba, Gianpiero Sonnino ed Emanuel Tesciuba.

La pubblicazione è disponibile nei ristoranti e negozi kasher. Per ulteriori informazioni contattare Fabio Leotardi fabioletoardi @ virgilio .it

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